Il dollaro è sceso a un minimo di 1,2265 contro l'euro nelle contrattazioni asiatiche di giovedì, per poi riprendersi a 1,2210 in Europa.

Ci sono state crescenti paure per l'uragano Rita nelle ultime 24 ore e questi timori potrebbero aumentare ulteriormente nel breve termine, specialmente quando la tempesta è stata passata ad un uragano di egoria 5 a New York. Questa è la egoria più alta sulla scala e la tempesta è attualmente una delle più potenti mai regie. Sulla sua rotta attuale, vi è il rischio di danni a importanti impianti petroliferi nel Golfo del Messico, insieme alla capacità di raffinazione in Texas, e le raffinerie sono state chiuse in previsione della tempesta. Vi saranno timori per ulteriori danni all'economia regionale, anche se il rischio di alluvione dovrebbe essere meno grave e i meri controlleranno anche le implicazioni nazionali.

Un ulteriore impennata dei prezzi dell'energia danneggerebbe ulteriormente la fiducia dei consumatori e rischierebbe maggiori danni all'economia, specialmente se la fiducia delle imprese si indebolisse. Un prolungato rallentamento della fiducia e della spesa renderebbe molto più difficile per la Fed continuare la sua politica restrittiva e aumentare il rischio che i meri tenderanno a concentrarsi sulla voce dissenziente alla riunione della Fed di settembre. A breve termine, la Fed vorrà assicurarsi che l'inflazione non aumenti ulteriormente e cercherà di aumentare nuovamente i tassi di interesse. Le considerazioni sui rendimenti offriranno quindi un certo sostegno in dollari, ma è improbabile che il dollaro ne tragga beneficio se vi è una combinazione di aumento dell'inflazione e indebolimento della crescita. In questo contesto, i prezzi delle attività statunitensi potrebbero indebolirsi e ciò costituirebbe un severo test di fiducia del mero anche nella valuta statunitense.

Analisi fornita da
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